Vivo a Trani, una città fantastica, la perla della Puglia. Alle spalle una continua lotta cercando di vivere la vita in ogni istante che mi viene regalato. Ho scoperto la gioia e la passione di fermare le sensazioni della mia anima e del mio osservare... con le parole dettate dal mio pensiero. Un ... (continua)
La sua poesia preferita:
Tacita pioggia scura
Quella nube...
fuoco di bombe su infanzie sbriciolate
mentre tacita pioggia scura
come braccio da semina
penetra sull’aria dei giorni
fatta di zolfo e di piombo...
cancellando sogni e speranze.
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Questa poesia è pubblicata anche nel sito RimeScelte
Antonio Biancolillo
Fiera come sei
Sociale
Ho sentito il grido del pianto delle tue case...
si sfaldavano sul tremore della terra
ho respirato lo sguardo di paura
di chi ti amava
e ho accarezzato il dolore che provavi
con le tue macerie che toglievano la vita.
Non volevi farlo
mentre pensavi di poter resistere...
fiera come sei
ma non hai sopportato
le forti scosse del tuo cuore
scardinato alle sue fondamenta.
Ti hanno fatta inginocchiare
disperata e arresa
sopra gli uomini che non sapevano
e ho avvertito la tua sincerità
perché non volevi far male...
lo hanno sempre saputo
e ora aspettano l’abbraccio tuo segreto
dove si toccano le cose invisibili
il risveglio del tuo sogno rovesciato sulla terra
per respirare ancora l’aria delle tue mura
nel passeggio di luci e di neve
e dentro il tuo sguardo tra i monti.
Nella vita di tutti i giorni...
nel passato dei ricordi
ansiosi di te, del tuo calore
Hanno inserito questa poesia nei propri segnalibri: - Francesco Rossi - Sara Acireale Possiamo elencare solo quelli che hanno reso pubblici i propri segnalibri.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Nota dell'autore:
«L’Aquila - Ricordando il Terremoto»
I commenti dei lettori alla poesia:
Come hai cantato le gesta di quella terra martoriata! Una splendida sequela nel dramma che ha colpito il suo cuore della ..riversa e china..sparpagliati i suoi pezzi tra le viscere della terra..magnifica davvero! (marosa)
Una riflessione profonda, un dolore vivo, vero, lacerante, un senso di vuoto e di disorientamento che ogni perdita porta con sé. Versi che sfiorano l’anima di uomini e cose infondendo amore e speranza. Sei grande, Antonio! (Lili)
«Versi che emozionano dove sono racchiuse perle di ricordi che trepidano ancora al solo pensiero. E, nonostante tutto, si erge la vita al di là di quelle macerie che hanno sopraffatto l'anima... Bellissimi versi che inducono ad una profonda riflessione.»
«L'hai personificata a tal punto che, se non si legge la tua nota in pedice, si pensa ad una donna, offesa, martoriata, sofferente e che pure, malgrado tanta indifferente crudeltà, della Natura e dell'uomo, conserva intatta la sua dignità e la sua forza. Mi è piaciuta immensamente.»
«"Ho sentito il grido del pianto... ho respirato lo sguardo di paura... e ho accarezzato il dolore..." la Poesia apre con questa sinestesia con la quale il Poeta trasmette tutta la percezione del dolore (alla faccia di chi si ostina a voler fare poesia... ripudiando le figure retoriche...)... per poi giungere ad una chiusa che, guarda al passato senza stagnare nelle orme, ma dal quale prendere coraggio per costruire con fierezza il futuro. Ci sarebbe molto da dire sulla bellezza di questa poesia... ma mi fermo qui evidenziando gli aspetti più salienti... poiché essendo L'Aquila il capoluogo del mio Abruzzo rischierei di cadere in un'ode... che potrebbe avere il sapore di..."campanilismo". Grande Amico mio, bellissimi versi. Fiocco e segnalo»
«Una poesia traboccante amore per una città martoriata dal terremoto, un dolore vissuto sulla pelle da chi con grande sensibilità ed empatia soffre per disgrazie anche lontane dal proprio rifugio domestico.
Una poesia coinvolgente in un crescendo di emozioni, nell'incipit si respira forte il dolore ma poi piano piano si fa strada la speranza.
Quarta strofa veramente sublime:
"e aspettano l’abbraccio tuo segreto
dove si toccano le cose invisibili,
il risveglio del tuo sogno rovesciato sulla terra
per respirare ancora l’aria delle tue mura
nel passeggio di luci e di neve
e dentro il tuo sguardo tra i monti."»
«Una riflessione intensa e vera che sintetizza il dramma che opprime un territorio tragicamente colpito dalle calamità del sisma e che ancora oggi non riesce a trovare un riscatto. Parole che scolpiscono un senso che chiede appello e soluzione ai problemi irrisolti. Un testo emozionante e sincero che coinvolge sapientemente il lettore.»
«Una lirica zeppa di sofferenza, di dolore partecipato, ma anche di amore per una terra bistrattata e di rabbia per l'ignoranza ed il menefreghismo degli uomini. una rappresentazione fin troppo eloquente delle cicatrici lasciate nel cuore di chi in quella terra ha nascosto i propri sogni e desideri, di chi ancora crede in una rinascita e nell'abbraccio protettivo delle sue "ali". Molto condivisa e apprezzata.»
«si sente il grido di dolore vissuto sulla pelle e dentro l'anima, questi versi descritti con grande amore per la propria terra, il ...grido del pianto e respirare quello sguardo di paura... passaggi sublimi di chi ha soffocato i propri sogni, i segni nelle cicatrici indelebili, respirarti ancora nelle mura nei passaggi di luce e neve! Nonostante la disperazione, nella chiusa la speranza "fiera ti ergerai ancora a loro difesa" Dire che i versi emozionano è poco... qui si legge il coraggio, la speranza per ricostruire il futuro con dignità. Grande come sempre!»
«Difficile non rimanere coinvolti nel vivere questo dolore – purtroppo la vita non si sa mai cosa ci riserva e bisogna quidi essere sempre pronti a tutto, nel bene e nel male. Ricordare questi eventi farà solo male, anche a distanza di molti anni.»
«Graffiante come un urlo, verso dopo verso l'emozione cresce facendo sentire al lettore l'impotenza verso calamità distruttive e negli occhi lo sguardo di paura che attanaglia l'anima. Dolore espresso con una capacità propria di chi la poesia l'ha dentro in ogni forma»
«Una riflessione quanto mai sentita e condivisa. Molto piaciuta la terza strofa che riflette grande empatia nei confronti di chi ha vissuto il dramma del terremoto. Una città che uccide contro la sua volontà - molta maestria nell'uso della lingua che inginocchia al senso che vuole imprimere lo scrittore a chi legge. Versi che non lasciano indifferenti, soprattutto se questo dramma lo si è vissuto in prima persona. Complimenti!»
«Justa como eres” Una bellísima lírica que sabe a pasión por la tierra amada. Un plasmar el dolor de la misma ciudad “L’Aquila” casi un dolor humano, un dolor de mujer, de una madre por sus hijos,… Un antes y después del terremoto, lo que se vivió y lo que se espera de ella… Una emoción a todos aquellos que amamos el “Abruzzo”, una tierra que siento mía, y que llevo en lo profundo de mi corazón…»
«Un grido, una testimonianza che lascia senza fiato, per una città messa in ginocchio dall'occhio temuto del terremoto. Versi questi, che fanno riflettere, soprattutto se si pensa a quanto dolore vive tra le ferite che mai si rimargineranno completamente. L'autore, con estrema bravura, ha abbracciato lo sguardo di ombre che vagano ancora nell'aria, perse fra le macerie, ma dove la speranza non ha mai taciuto la certezza di ergersi "ancora a loro difesa", così come egli stesso scrive nella chiusa, con determinazione. Ogni pensiero è pieno di forza, pensieri che risalgono dall'animo sensibile di chi, sa guardare, il dolore che attraversa la vita.»
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